Un sabato capii di non sapere quasi niente
riguardo ai temporali.
Domenica riuscii con pochi soldi a stare male;
decisi di continuare.
Faceva freddo, faceva freddo-do,
da qualche parte, forse da me.
Può Dio sentire?
Che ho dato un calcio a questo mio destino
crudo, vile, stanco, ruvido, mortale o no.
Lo trovi scritto lungo il mio cammino:
"il più grande sbaglio non è mai l'unico".
E c'era vento, e c'era vento-to,
da qualche parte, forse da te.
Può Dio sentire?
Che ho dato un calcio a questo mio destino
crudo, vile, stanco, ruvido, mortale o no.
Lo trovi scritto lungo il mio cammino:
"il più grande sbaglio non è mai l'unico".
Che ho dato un calcio a questo mio destino
crudo, vile, stanco, ruvido, mortale o no.
Lo trovi scritto lungo il mio cammino:
"il più grande sbaglio non è mai l'unico".
Non chiedermi più cosa voglio vedere,
chi mi ama lo deve per forza sapere.
Non trema il mio passo deciso nel fango;
mi costa fatica, me ne farò un vanto.
Chi ha scelto per me non l'ha fatto col cuore,
sarà perché pensa che sono un signore.
Mi vedo, mi credo, mi tocco, mi inganno;
io quello che voglio non posso non farlo.
Il più grande sbaglio
è non aver vissuto mai.
Uuh ...
È non aver vissuto mai.
È non aver vissuto mai.
È non aver vissuto mai.
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